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    Peschereccio disperso: l’ultimo saluto a Giuseppe

    Un abbraccio intimo. Un funerale a porte chiuse. Pochi familiari stretti per l’ultimo saluto attorno a Giuseppe lo Iacono. Lo impone il protocollo anti covid che non può impedire a Cinisi di piangere il trentacinquenne ritrovato ieri, giovedì 14 maggio 2020, a largo di Ustica dall’elicottero dell’aereonautica militare trapanese.

    Oggi si cercano ancora il cugino Vito, e lo zio Matteo, dispersi con il peschereccio “Nuova Iside” con il quale erano salpati per una battuta di pesca di pescespada dal porto di Terrasini martedì.

    All’esterno della Chiesa Madre, si sono radunati gli amici e i parenti dell’uomo per l’ultimo saluto. Nel pomeriggio, al porto, l’odore di mare e il silenzio interrotto dal suono delle sirene delle barche che salutavano Giuseppe.

    Il sindaco di Cinisi, Giangiacomo Palazzolo, città dove viveva Giuseppe, ha detto «Giuseppe ha affrontato il mare in tempesta per amore della famiglia. Non la considero solo una vittima del mare, ma anche una vittima del terribile momento economico, per questo oggi ho indossato al suo funerale la fascia».

    Il lockdown dovuto all’emergenza coronavirus ha messo in ginocchio il settore ittico, le famiglie di pescatori, come quelle dei Lo Iacono, erano rimaste con le barche ed i pescherecci ormeggiati in porto da troppo tempo. Così martedì, i tre marinai si sono avventurati pensando di rientrare mercoledì. Erano esperti di mare, soprattutto lo zio, Matteo, 53enne, ancora oggi disperso. Ma qualcosa dev’essere andato storto. Martedì lo scirocco soffiava forte. Il caldo si faceva soffocante per maggio. Palermo bruciava e dei tre marittimi si perdevano i contatti.

    Nonostante il vento e il mare grosso i soccorsi iniziarono a perlustrare il mare tra Terrasini, San Vito Lo Capo e Ustica fino alle 2 di notte per riprendere all’alba fino a rinvenire Giuseppe nel pomeriggio di ieri. Oggi Cinisi è a lutto. Insieme a Terrasini, tiene le bandiere a mezz’asta. Ma la gente di tutta la Sicilia è dispiaciuta.

    Don Antonio Ortoleva di Cinisi, durante l’omelia lo ha ricordato così: «Conoscevo bene Giuseppe la sua è una famiglia cristiana. Tra i ricordi recenti ci sono il battesimo del bimbo più piccolo e la comunione di una delle figlie. Momenti bellissimi, durante i quali lui è sempre stato gioioso, raggiante. Questa comunità non lo dimentica. Il primogenito racconterà ai fratellini quello che Giuseppe era e rimarrà. Chi è Giuseppe rimarrà scritto per sempre nei nostri cuori. Sarà lui a ricordarci la fatica del lavoro, il sacrificio. E il signore darà alla nostra comunità la consolazione e la forza per farci crescere ancora»

    Giuseppe Lo Iacono lascia la moglie Cristina Alaimo e 7 figli minorenni, tre dei quali presi in adozione dalla sorella: Matteo, Noemi, Desirè, Andrea, Alessia, Ismail Mattia e Thomas.

     

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