Pare si tratterebbe del corpo di uno dei tre marinai del peschereccio “Nuova
Iside”, disperso al largo di Palermo ieri e per il quale continuano le ricerche, quello rinvenuto vicino all’isola di Ustica nel pomeriggio di oggi.
Vito lo Iacono, il piu’ giovane dell’equipaggio. A rinvenire il corpo l’equipaggio dell’82° Centro Csar, decollato alle 18:30 di oggi, giovedì 14 maggio 2020, con l’elicottero HH-139A, “per effettuare un’ennesima missione (terza in totale dalla notte scorsa) per la ricerca dei naufraghi del peschereccio “Nuova Iside” a sud di Ustica”
Una motovedetta della Guardia costiera, intanto, ha trasportato il cadavere fino a Terrasini. Nel frattempo le ricerche proseguono con l’impiego di due elicotteri, un aereo e due motovedette della Guardia Costiera, cui si aggiunge la nave di ricerca oceanografica Urbano Monti, dotata di tecnologia avanzata anche per la ricerca di profondità
«Ho appreso del ritrovamento del cadavere di Vito Lo Iacono, uno dei tre marittimi del peschereccio “Nuova Iside” di Terrasini, che risulta disperso da ieri pomeriggio – ha detto il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci – E’ una notizia che mi addolora e ai familiari del giovane sento di esprimere il cordoglio personale e di tutto il governo. Con l’assessore alla Pesca Edy Bandiera stiamo seguendo costantemente, fin dall’inizio, tutte le fasi delle ricerche e restiamo ancora aggrappati alla speranza di ritrovare in vita gli altri due componenti dell’equipaggio ».
Matteo Lo Iacono, il figlio Vito, 26 anni e il cugino Giuseppe, di qualche anno piu’ grande avrebbero comunicato per l’ultima volta con i familiari martedi’ sera, intorno alle 19, mandando su Whatsapp la posizione in cui si trovava l’imbarcazione, al largo di San Vito Lo Capo.
I tre, a bordo del peschereccio lungo 20 metri, acquistato due anni fa sarebbero marinai esperti ed erano partiti da Terrasini per andare a pescare pesce spada nonostante il tempo non fosse favorevole. Dopo la comunicazione di martedi’, nessuno li ha piu’ sentiti.
Le condizioni meteo avverse stanno rendendo difficili le operazioni di soccorso, che, comunque, continuano senza sosta. La speranza e’ che il forte vento abbia danneggiato la strumentazione a bordo.