La guardia resta alta. Noi, lottatori di virus, continuiamo a riappropriarci, un po’ alla volta di quello che era stato ieri. La quarantena sembra già un lontanissimo ricordo che ancora brucia. Lo sa chi ha perso un caro, lo sa l’economia. La lezione, però, è difficile da imparare. La distanza da un metro, o meglio due, si accorcia senza un ragionevole motivo. A terra troviamo mascherine abbandonate che, sporcano le città e contribuiscono a diffondere quel virus dal quale diciamo di volerci difendere. Così oggi, nuovi elementi si aggiungono a quei bicchieri di plastica o di carta, che, con le bottiglie, troviamo abbandonati negli angoli più nascosti della città, facendoci pensare ad una festa con assembramenti al chiaro di luna.
Mentre ci diciamo preoccupati per la partenza della stagione estiva, al degrado di ieri aggiungiamo guanti di tutti i tipi lasciati cadere per strada, fuori dai supermercati, sui marciapiedi. Guanti di tutte le misure, colori e materiali che danzano spaiati al primo soffio di vento fino a raggiungere le spiagge, tuffandosi, prima di noi, dentro il mare salato.
A niente è servita la tassazione dal 1° gennaio 2018 sui sacchetti della spesa e nemmeno quella, l’anno dopo, sui sacchetti per la frutta. In acqua, purtroppo, dalle nostre parti, oltre ai relitti di lavatrici e frigoriferi, buttati da incoscienti, troviamo bottiglie di detersivi, assorbenti, lattine e da qualche giorno anche mascherine e guanti dentro i quali finiscono i pesci.
Il 21 Maggio 2019, il Consiglio Europeo ha approvato in via definitiva ed ufficiale, la messa al bando di prodotti in plastica usa e getta, sostituiti con altri fabbricati attraverso lo studio di materiali sostenibili. Dal 2021, stop a bastoncini cotton fioc, posate, piatti, cannucce, aste per palloncini, tazze, contenitori per alimenti in polistirene espanso e tutto ciò che viene prodotto in plastica oxodegradabile.
Eppure resta difficile liberarci dalle cattive abitudini. Motivare e sensibilizzare le persone al rispetto dell’ambiente con l’obiettivo di ripulire spiagge, città, pinete e strade dalla plastica è l’obiettivo della Plastic Free Challenge 2020 Si tratta di un eco-iniziativa promossa dall’associazione sempre più attiva nella lotta contro la plastica.
Un progetto che ha anche lo scopo di registrare sempre più testimonianze da poter condividere sui social, coinvolgendo sempre più persone.
«Rispettando le norme anti-covid19 e senza fare nessun tipo di assembramento i nostri soci referenti dell’associazione sono già entrati in azione e hanno già tolto dall’ambiente oltre 200 chilogrammi di plastica», ha detto il presidente di Plastic Free, Luca De Gaetano. Nata come idea dei referenti regionali della Onlus, in pochi giorni dal lancio l’iniziativa, infatti, è già molto apprezzata sui social, come le fotografie postate dalla Sicilia da Ivan e Andrea oppure quelle di Riccardo dal Veneto o di Christian dall’Abruzzo.
Per partecipare alla Plastic Free Challenge 2020 bisogna diventare associati cliccando su plasticfreeonlus.it/aderisci. Successivamente, ricevuta e indossata la t-shirt Plastic Free, bisognerà iniziare a raccogliere la plastica dal proprio quartiere, paese o litorale marino. Infine, basterà scattarsi una foto o un selfie con il bottino raccolto e taggare @plasticfreeit ed utilizzare l’hashtag #plasticfreechallenge2020 nella propria pubblicazione. Le foto migliori saranno condivise su tutti i canali di Plastic Free.
«Le zone più inquinate e da ripulire – sottolinea De Gaetano – sono le foci dei fiumi e i mari. Sono molto felice che l’iniziativa stia avendo così tanto successo. Sono davvero tante le
persone e le famiglie che si stanno associando per partecipare alla Plastic Free Challenge 2020 e la quantità di spazzatura tolta dall’ambiente, sale di giorno in giorno. Tra i ritrovamenti – continua il Presidente – ’vince’ la microplastica in spiaggia, seguita dalle bottiglie sempre in plastica e dal polistirolo. Frequente anche la raccolta di altre tipologie di rifiuti in plastica come confezioni e contenitori di alimenti».
La Onlus Plastic Free continua così senza sosta la battaglia contro la plastica e i numeri parlano chiaro: oltre 4 tonnellate di plastica raccolta in soli sette mesi di attività, 151 milioni di utenti raggiunti con le proprie pubblicazioni, 27 mila follower su Instagram
e 200 mila fan nella pagina Facebook.
«Raccogliere la plastica da terra e gettarla negli appositi contenitori – conclude De Gaetano – dovrebbe diventare un gesto automatico così come raccogliamo un oggetto dal pavimento nelle nostre abitazioni. Infondo il nostro pianeta è la nostra casa»