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    Roberta non è tornata a Valderice, è rimasta in quarantena a Milano.

    Viviana non è la sola trapanese ad essere rimasta.  Maria Paola, studentessa fuorisede, è rimasta a Torino e Giuseppe in prima fila a Roma. Anche Roberta non è tornata a Valderice.  Lei, dopo aver vissuto a Firenze, adesso lavora in banca a Milano e si divide tra il lavoro e l’essere mamma…

    Da Firenze a Milano il passo è stato breve ma intenso. Una vita frenetica quella che ti vede impegnata come mamma e donna in carriera in una Milano veloce ed esigente fino al lockdown. Un confinamento dentro le mura domestiche con una figlia, il lavoro e la paura che cresce soprattutto dopo la tua recente battaglia vinta contro una polmonite. Avresti potuto andare a Trapani, relegarti a Cornino, respirare iodio e guardare il mare…invece sei rimasta: perché?

    Ho deciso di rimanere a Milano, perché ormai la mia vita è qui, i miei affetti, il mio lavoro, i miei hobby… la mia vita. Vero, giù ho il resto della mia famiglia, i miei genitori, le mie nonne, mio fratello, etc….avrei avuto la possibilità di fare la quarantena in Sicilia, al mare, ma ho preferito stare qui perché sono una che affronta i problemi, non scappa dinanzi ad essi, allora ho scelto di combattere insieme agli altri, in una regione che ormai mi ospita da ben 8 anni e che mi ha dato e mi offre tante opportunità.

    Giudichi chi è andato?

    Non giudico chi ha scelto di tornare giù in Sicilia, è stata una scelta che non mi sento di sindacare, ma che mi sento però di non condividere. Non condividere per le conseguenze che questo esodo ha comportato, ovvero portare il virus in una regione che, non spicca certo per l’eccellenza sanitaria.

    Come hai organizzato la tua quarantena?

    Ho organizzato la mia quarantena a casa con mia figlia, con la quale ci siamo dedicate e continuiamo a dedicarci ad attività di vario genere. Dal bricolage alla cucina alla ginnastica, alla musica, alla danza, etc…etc…

    Come hai superato la paura che ha investito tutti e cosa hai trasferito a tua figlia?

    Per fortuna sono una persona che non si lascia destabilizzare dalle paure, cerco sempre di mantenere sangue freddo e di mantenere la calma ed il controllo anche in situazioni più complesse. Ciò che ho trasferito a mia figlia è serenità. Le ho spiegato che stiamo vivendo un momento particolare della nostra vita, un momento che cambierà le nostre abitudini, cambierà il nostro modo di vivere la quotidianità, cambierà il modo di fare scuola e cambierà il modo di giocare e di incontrare le altre persone.

    Com’è stato fermarsi dopo così tanto correre…cosa si riscopre, cosa si guadagna?

    Fermarsi ha significato per me riscoprire il tempo. Il tempo da dedicare a mia figlia, il tempo da dedicare a me stessa. Ha significato  riscoprire l’amicizia, quella vera…di persone lontane, ma vicine in questo momento particolare che sto/stiamo vivendo. Si guadagnano senz’altro valori, quei valori persi o comunque persi un po’ di vista in questa vita che scorre in fretta…

    Cosa impara una mamma

    Una mamma impara a dedicare più tempo al proprio bimbo/a e ad ascoltare maggiormente le loro richieste di attenzioni, spesso sottovalutate perché prese dalle mille frenesie della quotidianità 

    Cosa impara una lavoratrice

    Una lavoratrice impara a lavorare in contesti e situazioni molto diversi tra loro.Si adatta alle circostanze, portando avanti con impegno e responsabilità il proprio lavoro, con le mille difficoltà che talvolta ne conseguono 

    L’Italia è ferita, i suoi nervi sono venuti allo scoperto. Le famiglie che la compongono possono essere unite ma non certamente solide. Come si stanno comportando in questo momento i sistemi finanziari?

    I sistemi finanziari in questo momento come un po’ tutti i sistemi in generale sono in tilt…c’è grande confusione, grande rigidità burocratica, grandi incertezze. Sono sistemi che si stanno organizzando per cercare di tamponare questa situazione di emergenza…

    Facendo una media approssimativa, quanti mutui sono stati congelati al momento?

    Attualmente, non so esattamente quanti mutui siano stati congelati esattamente, ma so che noi riceviamo circa 1000 richieste al giorno ormai da più di due settimane e che ne riceveremo ancora a migliaia essendo stata riconosciuta a tutti i proprietari di prima casa  indistintamente…così che credo la chiederanno un po’ tutti per cercare di rifiatare in un momento di pesante crisi che stiamo vivendo e che continueremo a vivere ancora per un po’ …

    Secondo te, lo Stivale resta comunque solido e pronto per ripartire o necessita di una spinta…

    Sono assolutamente convinta della solidità dello stivale. Lo dimostrano  il grande senso di patriottismo ed il grande amore dimostrato dagli italiani nei confronti della propria nazione, nonché l’amore e la solidarietà dimostrata dagli uni verso gli altri, da nord a sud e viceversa…

    Ci vuoi spiegare meglio il mes e gli eurobond?

    In sostanza Mes ed Eurobond sono entrambi due sistemi di ‘indebitamento dell’Italia’ per far fronte all’emergenza Covid e nella fattispecie:

    Il Mes (meccanismo europeo di stabilità) è un’organizzazione intergovernativa europea, creata nel 2012 per soccorrere gli stati europei in stato di emergenza.

    Il Mes inietta liquidità allo Stato in difficoltà in cambio dell’impegno da parte dello Stato ricevente di attuare tutta una serie di riforme strutturali e misure fiscali per migliorare i propri conti  pubblici imposte dall’Eurogruppo. Questo però è come si suol dire ‘un’arma a doppio taglio’ nel senso che si rischierebbe una sorta di commissariamento da parte dell’Europa, qualora non venissero raggiunti/rispettati gli obiettivi fissati nella fase di pre – concessione dei prestiti.

    Gli Eurobond, invece, non sono altro che un’emissione straordinaria di debito pubblico garantita da tutti i Paesi europei richiesti in dall’Italia, insieme ad un altro gruppo di Paesi, per fare sì che le risorse raccolte fossero destinate unicamente a sostenere le economie colpite dall’emergenza Covid-19.

    In cosa, secondo te, (se c’è stato) qualcuno (e chi) ha sbagliato ?

    Credo che la responsabilità di tutto ciò sia da attribuire ai nostri politici/governatori. Non si può proclamare lo ‘stato di emergenza’ il 31 gennaio 2020 e stare a guardare ciò che succede fino al 9 marzo, giorno del lockdown. Hanno preso sottogamba la situazione e adesso stiamo pagando questo loro grave errore a caro prezzo. Avrebbero dovuto già dall’1 di febbraio fare approvvigionamento dei presidi necessari per far fronte alla diffusione del virus, che evidentemente per proclamare lo stato di emergenza era già stato valutato ‘virus aggressivo’ e da cui bisognava proteggersi, difendersi immediatamente e invece???Hanno aspettato che il virus agisse indisturbatamente per ben 40 giorni circa e che succedesse tutto quello che è successo e che ancora oggi ci tiene segregati in casa con un sistema economico che sta per crollare e con famiglie giustamente arrabbiate per il fatto di aver perso dei cari o perché magari adesso quando tutto sarà passato si ritroveranno ‘disoccupate’….

    Credi che il sud può avere margini per continuare a sperare?

    Non mi è tanto chiara l’ultima domanda, ma credo tu ti riferisca al fatto di riuscire a contenere il contagio e quindi a non finire dentro al ‘burrone’….direi di sì, il sud può salvarsi continuando a mantenere la disciplina ed il rigore, probabilmente mossi dalla consapevolezza di non avere una sanità all’altezza, mantenuti fino ad oggi … inoltre può fare leva sul clima, che a quanto pare, in questa situazione non guasta …anzi!

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