Mentre nel resto d’Italia la lotta è ancora dura tra test e mascherine, a San Vito Lo Capo, si pensa alla sicurezza post-covid. Un marchio dice il sindaco della cittadina famosa in tutto il mondo per la sua sabbia bianca, il mare cristallino e il cous cous festeggiato a settembre con una kermesse internazionale, che rassicuri, sotto il profilo sanitario il turista e renda riconoscibile i prodotti del posto, i locali, i bar
A San Vito lo Capo, al momento non si è registrato nessun caso Covid-19 tra i 39 sanvitesi rientrati dal nord o dall’estero, tanto che l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Giuseppe Peraino, prova a guardare con fiducia al futuro (della stagione estiva ormai prossima) teorizzando la San Vito Lo Capo del ‘dopo catastrofe’.
“Vedere la città deserta nei giorni di Pasqua e pasquetta mi ha rattristato il cuore – ha dichiarato Peraino all’agenzia Dire – ma se vogliamo uscire al più presto da questa situazione dobbiamo rispettare le regole“. E così dal palazzo municipale di via Savoia si fa più chiaro: “La nostra è una città che vive al 95% di turismo, il danno quindi è enorme dal momento che questo settore è stato il primo a fermarsi e sarà probabilmente l’ultimo a ripartire”. In quest’ottica “stiamo già pensando alla ‘Fase 2’ – spiega -. Vogliamo creare un marchio di sicurezza sanitaria che caratterizzi le nostre strutture ricettive, i ristoranti, i bar e la nostra spiaggia. Una sorta di passepartout che garantisca la sicurezza di chi vorrà spostarsi per raggiungere questo piccolo angolo di paradiso. Penso a misure come il distanziamento in spiaggia e nei ristoranti: è chiaro che si ripartirà con lentezza e a un ritmo ridotto ma l’importante è comunque ripartire e tornare gradualmente alla normalità”.
Per raggiungere l’obiettivo l’amministrazione ha messo insieme un team di esperti, anche in comunicazione. “Aspettiamo le indicazioni e le linee guida del governo – precisa il sindaco – ma intanto ci stiamo muovendo nel nostro piccolo e metteremo a punto un piano di comunicazione. Il messaggio sarà chiaro: venite a San Vito Lo Capo perché oltre al mare, la buona cucina e l’accoglienza troverete anche il rispetto dei parametri di sicurezza”.
Il target, secondo Peraino, quest’anno sarà soprattutto ‘made in Sicily’: “I dati del passato ci dicono che il 30% dei nostri turisti è siciliano e credo che questa percentuale quest’anno aumenterà. I tanti che prima sceglievano l’estero o altre regioni italiane per le vacanze potrebbero restare nell’Isola e a queste persone dobbiamo dare la possibilità di trascorrere le ferie in sicurezza. Abbiamo già avviato i primi contatti con gli operatori economici perché l’amministrazione farà la sua parte ma anche loro hanno capito che dovranno impegnarsi dal momento che il mondo dopo questa catastrofe sarà diverso e dovremo imparare a convivere per qualche anno con delle norme di salvaguardia della salute”.
Di una cosa, infatti, il sindaco di questo piccolo lembo di paradiso nella punta estrema della Sicilia occidentale è convinto: “Ripartire sarà fondamentale ma bisognerà farlo nella massima sicurezza, perché senza vita non potrà esserci alcuna economia”.