«Ho chiamato e mi hanno risposto che non erano autorizzati a dare risposte, solo alla terza insistente chiamata mi hanno detto che si trattava di mio figlio e che al momento era disperso»
Tuonano così le parole di Marilena Altrudo, la mamma del capitano dell’Aeronautica militare Fabio Antonio Altruda, 33 anni, morto nell’incidente aereo 4 giorni fa, martedì 13 dicembre, durante i funerali del figlio, ai quali ha partecipato col marito e padre del pilota e il figlio più giovane in una chiesa gremita di gente.
La donna durante la cerimonia funebre, officiata dal Vescovo, ha ripercorso le drammatiche ore di quel dannato 13 dicembre. Un’agonia dove il silenzio faceva rimbombare il cuore in gola mentre, i battiti si amplificavano nella testa come un tamburo che non ha orchestra.
La cattedrale di Trapani sembrava ancora più grande mentre lei, accanto al feretro del figlio, ora era piccolissima mentre leggeva le tre pagine fitte scritte di pugno cercando di vincere l’emozione:«Fabio per chi non lo conosceva adesso è conosciuto da tutti, perchè in questi giorni i tg nazionali hanno parlato di lui considerandolo eroe – ha detto – Lui svolgeva il suo lavoro con umiltà e passione. Non gli piaceva apparire, in tanti hanno scoperto solo ora che lavoro facesse» E nel suo dolore, la donna ha continuato:«Fabio oltre ad essere umile era un ragazzo ambizioso e determinato per questo è arrivato dove tanti figli di papà non sono stati capaci di arrivare: a 14 anni aveva espresso la volontà di frequentare la scuola militare della Nunziatella: «Fabio qui tutti ci dicono che per entrare ci vuole una forte raccomandazione, noi non conosciamo nessuno, tu lo vuoi fare lo stesso?’, gli dissi. ‘Si, mi disse, mi impegnerò con tutte le mie forze e ci riuscirò»
Ha ricordato con orgoglio la mamma del comandante«Superò tutte le fasi del concorso. Il 2 settembre 2004 varcò la soglia di quella scuola. La sera quando lo andammo a trovare aveva i capelli rasati e la mimetica addosso»
Un ragazzo positivo e solare : «Il suo sorriso, emanava positività, e la trasmetteva agli altri». ha ricordato la madre , «Forse – ha detto mamma rivolgendosi direttamente al figlio – per questo Gesù ti ha chiamato in cielo, lui martire in croce, e tu nel tuo abitacolo. Ciao Fabio, cieli blu, vola in alto da eroe tra gli angeli» ha concluso la donna oggi, ai funerali del figlio.
A salutare per l’ultima volta il comandante c’erano, gli amici con e senza divisa. Quelli con la quale aveva passato esperienze uniche al lavoro e fuori. Attimi di vita, quella che oggi, in qualche modo, con quei ricordi, veniva celebrata per un addio pieno d’amore. Presente anche il collega che con lui ha passato, seppur in un altro monoposto, le ultime ore di voloe che nelle scorse ore è stato sentito dai Carabinieri di Trapani.
Un altro addio al Comandante, gli verrà dato a casa, in Campania,domani, nella chiesa della parrocchia “San Biagio” di Cardito.
Nel frattempo si attendono i risultati dell’autopsia effettuata ieri, 16 dicembre, dall’Istituto di Medicina Legale del policlinico di Palermo oltre che il riscontro della scatola nera custodita sul velivolo.
Ai funerali erano presenti anche le alte cariche dello Stato: “Un pilota non muore mai, vola solo più in alto” questo il cordoglio da parte della famiglia della Difesa e del Min. Guido Crosetto oggi a Trapani per l’ultimo saluto al Cap. pilota Fabio Antonio Altruda dell’Aeronautica Militare, servitore del Paese caduto in servizio. Cieli blu Fabio”. A Trapani anche il presidente della Regione Sicilia Renato Schifani.