Il Sindaco di Valderice Mino Spezia, scrive una lettera aperta ai suoi concittadini nella quale si dissocia dal nuovo sistema fiscale imposto dal governo nazionale. Le tasse, infatti, nei prossimi mesi aumenteranno sensibilmente e prima che questo accada, il primo cittadino ha voluto spiegare il perchè. Nella lettera, Spezia ha chiamato in causa gli altri colleghi primi cittadini (non quello di Favignana né quello di Ragusa evidentemente che hanno azzerato la Tasi per il 2014 ) ed ha proposto in segno di protesta la consegna delle chiavi al Prefetto.
Ecco il testo integrale della lettera:
Per cultura politica e personale non mi sono mai appassionato al facile gioco dello ‘scaricabarile’ perché ho sempre cercato la trasparenza di atti e comportamenti e mi sono formato alla scuola dell’etica della responsabilità.
Forte di questo assunto, ritengo che sia necessario chiarire ai cittadini valdericini le reali condizioni finanziarie del Comune alla vigilia dell’imposizione del nuovo carico fiscale.
Non starò qui a dire che la situazione è difficile, ma che tale difficoltà riguarda tutti i Comuni d’Italia.
Ritengo che un amministratore, in questa fase, debba comunque essere in prima linea.
Per capire, e soprattutto, per comprendere lo sforzo che stiamo facendo nell’esclusivo interesse della comunità bisogna partire dai numeri.
S’è detto e si dice che i Comuni devono essere amministrati con il sistema del ‘buon padre di famiglia’. Accetto la sfida.
Il Comune di Valderice dovrà fare a meno di circa 755 mila euro. Meno trasferimenti statali, spending review, mancato trasferimento statale per quanto attiene l’Imu .
Roma, poco importa se è un Governo amico, ha tagliato senza alcuna pietà.
Per far quadrare i conti a livello centrale si mandano allo sbando le realtà locali.
E’ questa la dura riflessione da fare.
Dal giorno del nostro insediamento non abbiamo fatto altro che affrontare il capitolo dei tagli alla spesa date le condizioni finanziarie palesemente negative in cui versava l’Ente.
Abbiamo tagliato dappertutto – cominciando dai costi della politica- e continueremo a farlo, non con iniziative indiscriminate ma con un progetto di risanamento.
Nonostante l’attuale disponibilità dell’avanzo, questo è condizionato dal rischio di sforamento del Patto di Stabilità Interno.
E’ un circolo vizioso dovuto a norme che spesso appaiono contraddittorie.
Con la stessa onestà intellettuale devo comunicare che la TARI, la tassa sui rifiuti che serve a coprire il costo complessivo del servizio, subirà un aumento e sarà determinata, non più sulla sola superficie dell’immobile, ma anche sulla base di altri parametri quali la composizione del nucleo familiare e la tipologia di attività.
Abbiamo definito, in ogni caso, una serie di agevolazioni e di premialità che, unitamente all’elevato tasso di copertura consolidato negli anni passati, consentiranno di attenuare l’impatto negativo che si profila.
Con la vecchia TARSU, che noi abbiamo mantenuto fino al 31/12/2013, il sistema di riscossione era diverso ed era possibile, come è stato fatto, scorporare il costo dello spazzamento.
Adesso ciò non è più possibile:oltre ad includere lo spazzamento bisogna coprire anche i costi amministrativi per la gestione del tributo.
Noi tuttavia non ci limiteremo a prendere atto della situazione. Lavoreremo per ridurre il carico tributario sui cittadini.
Infatti, da presidente della SRR, d’intesa con i colleghi sindaci della provincia, stiamo lavorando per ridurre i costi del sistema di raccolta dei rifiuti e trasformarli in una risorsa, magari producendo energia.
E’ questo il mandato che ho ricevuto dagli altri Sindaci ed è quello che farò fino al raggiungimento dell’obiettivo.
Per la TASI, il tributo per i servizi indivisibili, abbiamo proposto l’aliquota del 2,5 per mille. Siamo stati costretti a farlo. Non è una nostra scelta. La stiamo subendo per far quadrare i conti.
Del resto, non approvando le aliquote determinate dagli uffici finanziari, il Comune andrebbe dritto verso il dissesto finanziario, con l’aumento in ogni caso delle tasse e con ulteriori disagi per i cittadini valdericini.
Siamo tutti, e dico tutti, sulla stessa barca.
La proposta complessiva dell’Amministrazione per l’Imposta Unica Comunale è una sorta di ‘bere o affogare’.
Di conseguenza, la soluzione è soltanto una e riguarda ciascuno di noi.
Invito, tuttavia, i colleghi Sindaci a valutare l’ipotesi di consegnare le chiavi delle nostre città a sua Eccellenza il Prefetto in segno di protesta per un sistema di tagli e di risanamento che ha perso ormai la bussola affidandosi a tecniche ragionieristiche e dimenticando che tagli e riduzioni incidono sulle persone, che sono fatte di carne ed ossa e che non possono essere considerate soltanto un numero o una statistica.