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    ‘TRAPANI NON E’ IN GUERRA RIDATECI L’AEROPORTO CIVILE’

    I fatti
    Domenica pomeriggio i vertici dell’Enac, del Ministero della Difesa e degli Interni, in collaborazione con lo Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, prendono la decisione di chiudere al traffico l’aeroporto Civile Vincenzo Florio di Trapani-Birgi, che, con l’aeroporto militare, condivide la principale pista di volo. Questa decisione viene presa frettolosamente, senza consultare gli amministratori locali e i rappresentanti istituzionali, che avrebbero potuto opporsi e chiedere una graduale riduzione dell’operatività piuttosto che l’interruzione totale e improvvisa.
    I danni
    La chiusura dello Scalo civile, grande motore dell’economia della Provincia di Trapani e della Sicilia sud-occidentale, in grado di movimentare, nel solo 2010, quasi 1 milione e 700 mila passeggerei, che dal 28 marzo avrebbe garantito quasi 50 rotte, nazionali ed internazionali, comporta gravissimi danni economici per tutto il territorio, direttamente agli operatori turistico – commerciali e, indirettamente, a tutti gli operatori economici della Provincia.
    La massiccia presenza dei media nazionali ed internazionali, impegnati a monitorare le operazioni in atto presso lo scalo militare, che dipingono Trapani come un territorio in guerra e a rischio ritorsione da parte dei Libici, sta giorno dopo giorno aggravando la situazione, con l’effetto di diffondere un messaggio sbagliato che mette in allerta non solo tutti coloro che avevano già in programma una viaggio/vacanza presso le nostre mete, ma anche tutti coloro che avrebbero voluto farlo e stanno invece ripiegando su altre mete/località. Le percentuali di cancellazione raggiungono e superano il 70%, sia a breve che a medio termine. Al contempo, le percentuali di richieste e prenotazioni sono scese drasticamente, anche per i mesi di alta e altissima stagione (da giugno a settembre).
    Insomma, oltre il danno la beffa. E’ in forte rischio tutta la stagione turistica, da Trapani a Marsala, Da San Vito lo Capo a Favignana, da Erice a Mazara del Vallo
    PERTANTO CHIEDIAMO
    • L’immediata riapertura dello scalo civile, con il ritorno graduale, da qui a pochi giorni, alla normale e completa operatività.
    • L’attenzione dei media verso il problema occupazionale ed economico conseguente alla chiusura dello scalo civile, nonché la richiesta di un cambiamente nel tono e nel tipo dei messaggi veicolati, volti a non far apparire Trapani e la Sicilia occidentale come un territorio di guerra
    Informiamo inoltre gli organi si stampa che, dopo le manifestazioni di ieri pomeriggio, le iniziative di protesta continueranno ad oltranza fino al raggiungimento degli obiettivi suddetti. Per informazioni e aggiornamenti è stata creata una apposita Pagina su FACEBOOK:

    RIDATECI L’AEROPORTO – A TRAPANI NON SIAMO IN GUERRA

    NOTA: tutte le nostre iniziative sono INDIPENDENTI, APARTITICHE e APOLITICHE. Agiamo in qualità di liberi cittadini, con il solo scopo di attirare l’attenzione dei media nazionali al problema della chiusura dell’Aeroporto Civile.

    Comunicato Stampa

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